(Corriere della sera) Portuense, morto tra le fiamme della baracca, altri due rimasti feriti
Secondo i primi accertamenti effettuati dal medico legale, l'uomo 35enne, è deceduto senza accorgersi di nulla dato che dormiva profondamente perchè ubriaco.
La baracca bruciata (foto Proto) ROMA - Una baracca fatta con pali di legno sotto il ponticello di un canale, è andata a fuoco nella notte, intorno all’1,10, su via Fosso della Magliana, all’angolo con via Portuense, a Roma. Sul posto sono intervenute due squadre dei Vigili del Fuoco, che dopo aver domato le fiamme hanno rinvenuto all'interno della costruzione bruciata il corpo di un uomo completamente carbonizzato. Aveva tra i 35 e i 38 anni. Non è stata ancora possibile l'identificazione. Secondo i primi accertamenti effettuati dal medico legale, l'uomo è deceduto senza accorgersi di nulla dato che dormiva profondamente perchè ubriaco. Per scaldarsi l'uomo ha acceso un fuoco all'interno dei 15 metri quadrati della baracca con stracci imbevuti di alcol e poi si è addormentato. Le indagini sono condotte dagli agenti del Commissariato San Paolo.
DUE FERITI - Il suo coinquilino è rimasto gravemente ferito ed è ricoverato al Sant'Eugenio con gravi ustioni alle braccia. Un terzo uomo, che viveva in una baracca vicina, è rimasto ferito in modo non grave. Il primo è ricoverato al Sant'Eugenio con ustioni di secondo e terzo grado (non in pericolo di vita) e l'altro (che al momento dell'intervento era in stato di ebbrezza alcolica e senza documenti) dimesso con sette giorni per un'ustione a una mano. Quest'ultimo avrebbe trovato la baracca in fiamme dando l'allarme e, in attesa dell'arrivo dei vigili del fuoco, avrebbe tentato di spegnere le fiamme. Sono in corso indagini del Commissariato San Paolo.
Il ritrovamento del cadavere di un uomo a Colle Oppio (Proto) UN CADAVERE A COLLE OPPIO - L'uomo trovato morto a Colle Oppio, invece, è deceduto per cause naturali. Il corpo è stato trovato in via Luigi Cremona, nella zona utilizzata come ricovero per clochard e immigrati. Stando agli accertamenti effettuati dagli agenti del commissariato Esquilino, che indagano sulla vicenda, la persona deceduta potrebbe essere un cittadino americano. E l'assessore Belviso precisa: «Non risulta essere una persona senza fissa dimora».
«BOLLETTINO DI GUERRA» - «Sembra un bollettino di guerra, un triste bollettino di guerra» è il commento di Sergio Gaudio, coordinatore del Forum Immigrazione del Pd Roma. «Questi morti sono vittime dell'incuria e del degrado di una città che non offre prospettive ma soltanto dichiarazioni della giunta comunale». Mentre il presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale, Fabrizio Santori (Pdl), fa sapere che «l'amministrazione capitolina ha messo in atto una regolamentazione dei campi nomadi, una sana integrazione ed una repressione degli abusi con un piano condiviso da tutti» e pertanto «è necessario andare avanti con le espulsioni applicando la tanto decantata direttiva europea sulla libera circolazione dei cittadini comunitari, la 38 del 2004, stabilendo la possibilità di permanere sul territorio ospitante per soli tre mesi - durante i quali le amministrazioni possono offrire assistenza alloggiativa - trascorsi i quali chi non ha le risorse per restare deve andarsene».
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